Sunday 7 April 2013

alberi





sydney


...e poi fermarsi a guardare gli alberi e capire quanto siano belli. sono delle piante giganti. ce ne sono tantissimi e di diversi. li becchi lì che si fanno dondolare dal cielo e vedi quanto sono belli. togli lo sguardo, ti rigiri di scatto e li vedi svettare improvvisamente in uno sforzo immobile. un po come se si giocasse ad 123stella. ma non sono fermi, nascono crescono muoiono, quello sforzo lo stanno facendo veramente. cioè gli si potrebbe benissimo dire "t'ho visto, pino, dai, torna indietro". il loro obiettivo (se si può dire che ci sia un obiettivo per gli esseri viventi se non quello di vivere) sembra essere di toccare il cielo. e ce la fanno anche, non come i grattacieli ad esempio. (non è che ti chiami guido e quindi guidi bene il motorino). ecco quelli indietro non li ci mandi mai.

L'albero sin da piccolo s'àncora saldamente al terreno e spicca un magnifico volo lento. si dirama confusamente come un fulmine verso il cielo e quando poi arriva, un fiore bacia una stella (che romantico), no ma davvero!
e allo stesso modo si diramano in orizzontale nel buio del sottosuolo incontrando vermi ed acqua.
sono un ponte tra cielo e terra, un riassunto di stazionamento e viaggio, ancoraggio e scoperta. tutto insieme.

Per questo il barone (rampante) costretto dal vincolo da lui stesso imposto non smette di scoprire, viaggiare, anzi ne alimenta la possibilità. con le radici ben ancorate per terra partecipa alla vita comunitaria ma i suoi rami e frange gli permettono allo stesso tempo di distaccarsene e guardare tutto con qualche punto di de-zoom. quanto basta per capire meglio le cose, le persone, le geografie, le emozioni.

Sono un'espressione di energia, di forza, ma non con eccezione violenta e irruente. é un'esplosione lenta e delicata, che riesce a distruggere trasformare un marciapiede o una casa senza neanche farsi notare. un giorno passi dalla cucina e dici "oh cazzo, la casa s'è stortata".

Sono l'emblema della riflessione e della pazienza.

E' incredibile come la contemplazione possa contribuire allo sforzo (lento) di miglioramento di ognuno di noi. certo dipende da come guardi le cose. che poi c'è chi guarda il dito e non la luna e a pensarci bene c'è chi non ha neanche una luna da indicare. (o un dito da guardare)